Rising Festival 2023: Weyes Blood, recensioni di Tracker
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Rising Festival 2023: Weyes Blood, recensioni di Tracker

Oct 16, 2023

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Rising è iniziato nel 2023. Questa serie di spettacoli durante il festival include un concerto teatrale di Weyes Blood e un pezzo di teatro-danza che racconta la storia di un tracker che lavorava agli inizi del 1900.

MUSICA Weyes Blood ★★★★ Il Forum, 7 giugno

Sulla copertina di And in the Darkness, Hearts Aglow (2022), il quinto album di Natalie Mering, alias Weyes Blood, la cantautrice è ritratta come una divinità, il suo seno ferito che emette luce sacra. Santa e sacrilega, questa immagine ispira la teatralità del suo tour mondiale, con proiezioni che evocano i suoi video altamente cinematografici.

Weyes Blood si esibisce al Forum, 7 giugno 2023.Credit: Rick Clifford

Vestita con un abito in stile greco, che volteggia allegramente sul palco del Forum, una camera segreta nasconde un pacchiano bastoncino luminoso che alla fine traspare. Questa iconografia immacolata non è solo un indicatore dell'ambizione musicale di Mering, ma anche della sensibilità distintiva del futurista nostalgico autoproclamato, dove la ironica consapevolezza di sé compensa una sincera fiducia nelle maestose canzoni pop come veicoli di comunione.

Accompagnata da una band di quattro persone, Mering inizia con It's Not Just Me, It's Everybody, che apre il suo ultimo album e lo rivela come un diario di pandemia: "Vivere sulla scia di cambiamenti travolgenti / Siamo tutti diventati estranei / Anche a noi stessi ". Mentre molti artisti sono alle prese con l'estetica dell'isolamento, Mering ha un dono particolare nel fondere sentimenti personali e pubblici. I suoi testi collegano la catastrofe globale – l’innalzamento delle maree, gli incendi boschivi, le linee di faglia – con tragedie mondane – crepacuore, solitudine, incertezza.

Natalie Mering, meglio conosciuta come Weyes Blood, affascina la folla con la sua voce affascinante.Credito: Rick Clifford

Per lo più brani tratti dal suo ultimo disco e dal suo successo Titanic Rising (2019), i primi due capitoli di una trilogia, la scaletta si muove senza soluzione di continuità, ad esempio, dalla grandiosità interstellare di Andromeda alla grazia più gentile di God Turn Me Into a Flower. Quando l'orchestrazione svenuta svanisce in brani più lenti come Film, la voce affascinante di Mering finalmente prende i riflettori.

Descrivere il suo suono come "etereo" – abbreviazione di strumentazione lussureggiante, sentimento malinconico e splendore corale – smentisce il suo potere terreno. Le sue canzoni sembrano immediatamente familiari, evocando un'epoca d'oro delle ballate pop in cui bellezza e malinconia erano comode compagni di letto.

Anche alla fine del mondo, Weyes Blood sa come dare spettacolo. Recensito da Rebecca Harkins-Cross

DANCE Tracker ★★★ ADT e Ilbijerri, Arts House, North Melbourne, fino al 18 giugno

Tracker, creato dal coreografo Daniel Riley e dalla regista Rachael Maza, è uno spettacolo di teatro-danza che racconta la storia di Alec Riley, prozio di Daniel, che lavorò come tracker per le forze di polizia del New South Wales dal 1911 fino al il suo ritiro circa quattro decenni dopo.

Tracker racconta la storia di Alec Riley che lavorava come tracker per la polizia del New South Wales. Credito: Pedro Greig

È una produzione relativamente esigua, ma l'argomento è affascinante. La vita di Alec è raccontata da una pronipote (Ella Ferris), che sta camminando nella boscaglia vicino a dove viveva Alec. Mentre cammina, legge copie stampate di vecchi articoli di giornale che celebrano il suo prodigioso talento nel ritrovare i dispersi e i fuggitivi.

Il dispositivo è un po' noioso e questa produzione si sofferma troppo a lungo su questi resoconti giornalistici, valorizzando gran parte dei dettagli più sensazionali: Alec che lavora sulla scena del crimine, dando la caccia a indizi sfuggiti ad altri, combattendo l'ingiustizia, riflettendo su misteri apparentemente insolubili.

Daniel Riley illustra la storia con una coreografia impegnativa ma non sempre ispirata per un trio di ballerini, creando forme allungate e appiattite che suggeriscono radici che afferrano e intrappolano la nipote, che si sente lei stessa persa e bisognosa di una guida spirituale.